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Grande, grosso e Verdone, di Carlo Verdone

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Esce questo venerdì “Grande, grosso e Verdone”, l’ultima fatica cinematografica di Carlo Verdone. Come il regista stesso ha tenuto a precisare in svariate interviste, si tratta di una pellicola molto cattiva, che cerca di ritrarre l’Italia di oggi in tutta la sua ipocrisia e superficialità.

Il film si articola in tre episodi, riprendendo la tradizione di “Un sacco bello”, “Bianco, rosso e verdone” e “Viaggi di nozze”, raccontando le vicende di un imbranato alle prese con la mamma defunta, un professore che ha fatto della falsità l’imperativo della sua doppia vita – divisa tra morale e interesse per le prostitute – e infine, immancabile, il romano coatto con compagna all’altezza.

Un salto nel passato, che Verdone ha giustificato dicendo: “Confesso che Grande, grosso e Verdone nasce soprattutto dal desiderio di accontentare quei 1371 ammiratori, che mi hanno letteralmente pregato di riportare sullo schermo i personaggi simbolo di Bianco, rosso e Verdone, Un sacco bello e Viaggi di nozze”.

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