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Il cacciatore di aquiloni, di Marc Forster

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Attesissimo al cinema da tutti coloro che conoscono ed amano la penna di Khaled Hosseini, autore del libro a cui si ispira Forster, e del romanzo “Mille splendidi soli”, “Il cacciatore di aquiloni” uscirà nelle sale italiane il 21 marzo.

Protagonisti sono due bambini, Amir e Hassan. Il primo è un afgano pashtun di Kabul, e l’altro il figlio del suo servo hazara. Il filo conduttore della trama, che si articola e svolge in ben trent’anni di storia, è l’amicizia profonda e sincera che lega i due ragazzini, sullo sfondo di un Afghanistan profondamente diviso, dilaniato dall’invasione sovietica, fino alla presa di potere dei Talebani. Come in uno specchio le brutalità che gli altri giovani pashtun infliggono ad Hassan, rappresentano le violenze subite da tutto il popolo afghano.

Ma il messaggio di Forster va ben oltre la denuncia per le ingiustizie e il fanatismo estremo.
Il suo è un messaggio di speranza, di redenzione, che il protagonista riassume in queste parole: “Il mio sogno è che mio figlio sia un uomo libero, che un giorno possa tornare a Kabul e che gli aquiloni riempiano di nuovo il cielo”.

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