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Libri d’arte: Futurismi. Aeropittura Aeropoesia Architettura nel Golfo della Spezia

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Gli anni Venti e Trenta del Novecento hanno visto crescere in maniera esorbitante la tecnologia e l’episodio futurista dell’aeropittura ne ha meglio di ogni altro interpretato le aspirazioni. Alla Spezia questo fenomeno si manifestò in tutta la sua portata e, proprio per questo, presso la Fondazione Cassa di Risparmio della Spezia è stata recentemente allestita una mostra dal titolo “Futurismi. Aeropittura Aeropoesia Architettura nel Golfo della Spezia”, che si è chiusa il 24 febbraio scorso.

La Spezia fu definita da Filippo Tommaso Marinetti città futurista, dinamica e attiva e ciò accadde per vari motivi: nel primo trentennio del Novecento, coi suoi cantieri navali e l’industria in ascesa, la città alimentava l’entusiasmo futurista volto ad esaltare nell’industrializzazione le potenzialità dell’uomo. A ciò si aggiunga che, in quegli anni, gli aeropittori si recarono nel golfo spezzino per realizzare i loro quadri di vedute aeree, nella ricerca di un’estetica del volo: il luogo ben si prestava al caso con le su alture a ridosso del mare dalle quali era facile osservare il magnifico panorama.

Di quell’episodio furono protagonisti i pittori Governato, Balestri, Caselli, Fillia, Dottori, Prampolini, i cui dipinti sono stati esposti in mostra.
Oltre alle opere dei pittori, l’esposizione proponeva anche l’aeropoesia e l’architettura coeva, mostrando documenti dell’epoca ed interessanti filmati sull’edilizia cittadina.

Alla mostra si è deciso di affiancare una raccolta di studi, edita dalla Cassa di Risparmio della Spezia, intitolata proprio “Futurismi. Aeropittura Aeropoesia Architettura nel Golfo della Spezia”, che propone i contributi di Eleonora Acerbi, Elda Belsito, Andrea Carletti, Gabriella Chioma, Marzia Ratti e Ulisse Tramonti. La presentazione è di Mina Gregori.

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