I mosaici fotografici di Maurizio Galimberti

Fotografo di fama internazionale, Maurizio Galimberti è l’iniziatore del mito Polaroid in Italia – è stato Instant Artist Polaroid e ideatore del movimento Polaroid Pro-Art – nonché vincitore del Gran Prix Kodak Pubblicità Italia del 1992.
Mezzo privilegiato d’espressione è infatti la Polaroid, che Galimberti usa stabilmente da oltre diciotto anni. Maestro del Mosaico Fotografico, i suoi mosaici-ritratto – ai quali si dedica dal 1993 – sono pezzi unici e non riproducibili molto amati dai collezionisti.
Ma la tecnica del mosaico-ritratto gli ha anche aperto le porte del jet set: è così diventato il fotografo delle celebrità del mondo dello spettacolo e della cultura.

Ma l’impiego della Polaroid, un mezzo che dagli anni Quaranta ha permesso a chiunque di avvicinarsi alla fotografia grazie alla commercializzazione dell’Instant Camera, non deve trarre in inganno. Spontaneità ed immediatezza non sono le linee guida della ricerca fotografica di Galimberti.
Ogni scatto nasce infatti secondo un preciso disegno progettuale e le sue opere sono fotografie manipolate pittoricamente, sulla scia di analoghi percorsi delle avanguardie novecentesche.

I suoi mosaici-ritratto, ad esempio, catturano la tridimensionalità dei soggetti abbandonando l’idea tradizionale di un singolo punto di ripresa, e trasformando così la superficie bidimensionale della fotografia in una sorta di scultura tridimensionale.

Oltre a Sting, Goran Bregovic, Lucio Dalla, Wim Wenders, Emir Kusturica, Umberto Eco, Lalla Romano e Mimmo Rotella, protagonisti di alcuni dei più noti mosaici-ritratto realizzati dal fotografo, molti sono anche i divi del cinema, da Johnny Depp a Valeria Golino, catturati nel corso di numerose edizioni della Mostra del Cinema di Venezia, con la quale Galimberti ha collaborato più volte, dal 1996 in poi.

Collabora inoltre con Cartier Art Magazine ed ha lavorato per prestigiosi brand italiani e internazionali: Società Calcio A.C. Milan, Nokia Italia, Jaeger Le Coultre, Fiat Auto, Edizioni Condé Nast e Kerakoll Design.