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Il reporter e la scimmia: le nuove frontiere del giornalismo

Nicola Bruno, Raffaele Mastrolonardo, La scimmia che vinse il Pulitzer. Personaggi, avventure e (buone) notizie dal mondo dell’informazione, Bruno Monndadori, 2011

Cos’hanno in comune un affermato giornalista di mezz’età, corrispondente a Washington per il St. Petersburg Times, un diciassettenne olandese vagamente sociopatico e twitt-dipendente, un’avvocatessa keniana che lavora nel team di Google, una giovane deputata irlandese appassionata di cavilli legislativi e un designer polacco che lavora per la svedese Bonnier?

E’ quello che tentano di spiegarci Raffaele Mastrolonardo (genovese doc, laureato in Filosofia presso l’ ateneo della Superba, fondatore di Effecinque, collaboratore di Sky.it, Corriere della Sera e il manifesto) e Nicola Bruno(un passato a Totem, ora a Effecinque, membro del Reuters Institute for the Study of Journalism) nel libro evento del 2011, La scimmia che vinse il Pulitzer. Personaggi, avventure e (buone) notizie dal mondo dell’informazione. Il saggio, attraverso il racconto di storie personali, poco note e paradigmatiche, affronta un tema caro a tutti i militanti nel settore dell’informazione: la crisi in cui versa il giornalismo moderno, apparentemente destinato ad un’ineluttabile fine.

Per rispondere alla prima domanda, infatti, i personaggi elencati sopra hanno in comune il fatto di essersi fatti portavoce di istanze di rinnovamento del giornalismo con operazioni originali e diversificate. Tra i vari esempi, spicca quello che da il nome al libro, l’eclatante racconto della “scimmia” di Stats Monkey, un software in grado di redigere un articolo giornalistico – limitato finora al “solo“ ambito del baseball – dallo stile perfetto e senza le noiose sgrammaticature spesso presenti negli articoli dei giornalisti in carne ed ossa. Sembra una rivoluzione epocale. Forse quella che renderà per sempre obsoleto il ruolo del giornalista “di ciccia”. Forse. Se non fosse che, come emerge da un’analisi recente, la scimmia impeccabile toppa sul piano emotivo. Sembrava la Caporetto del giornalismo, invece riemerge, forse, una speranza: per contrastare la dittatura dei computer si può ancora puntare sulla perfetta integrazione di impeccabilità della macchina ed emotività umana.

Scimmia e reporter: è dunque questa la nuova accoppiata vincente nel panorama giornalistico contemporaneo? Sì, a parere degli autori: il giornalista deve rendersi capace di padroneggiare con una certa destrezza i nuovi mezzi tecnologici e dialogare con loro in perfetta intesa.

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