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Middlesex, di Jeffrey Eugenides

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“Sono nato due volte : bambina, la prima, un giorno di gennaio del 1960 in una Detroit straordinariamente priva di smog, e maschio adolescente, la seconda, nell’agosto del 1974, al pronto soccorso di Petoskey, nel Michigan”.

Protagonista di “Middlesex” è Calliope, ermafrodito allevato come una bambina fino all’adolescenza e voce narrante del romanzo. Callie, ormai adulto e diventato Cal, ripercorre le propria storia famigliare nel tentativo di ricostruire le vicende umane e le ragioni genetiche che hanno portato alla sua “eccentricità biologica”.

Il romanzo, che tocca senza lasciare spazio ad alcuna pruderie il tema delicatissimo dell’identità sessuale esplorando dubbi e angosce del protagonista, diventa dunque anche la saga di una famiglia di immigrati greci, gli Stephanides, nell’America del Novecento.

Partiti da Smirne nel 1922 i due “patriarchi”, Lefty e Desdemona, sbarcano negli Stati Uniti dell’era fordista e si trasferiscono a Detroit. La storia famigliare degli Stephanides, punteggiata da matrimoni fra consanguinei, segreti e piccole e grandi tragedie private, si intreccia con la storia dell’America, attraversando la grande depressione, il proibizionismo, la seconda guerra mondiale, la nascita della Nation of Islam, l’era Kissinger e il movimento hippy, in un affresco epocale che ricorda il miglior Garcìa Màrquez.

Middlesex è il secondo romanzo dello scrittore statunitense Jeffrey Eugenides che ha vinto il Premio Pulitzer 2003 per la letteratura. Del suo primo romanzo, “Le vergini suicide”, pubblicato nel 1993, è stato tratto il film di Sofia Coppola “Il giardino delle vergini suicide” (1999).

Un pensiero su “Middlesex, di Jeffrey Eugenides

  • Questo libro è bellissimo, ricco di citazioni e riferimenti alla cultura classica. Inoltre i numerosi spaccati sociali e cenni storici lo rendono ancora più interessante…ve ne innamorerete!!!!!

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