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Mostra “Alberto Berti: Io e la mia arte/my life, my art” Al CentroArteModerna di Pisa

Sabato 10 Aprile è stata presentata a Pisa, presso il CentroArteModerna, la mostra personale dell’artista Alberto Berti intitolata “Io e la mia arte/my life, my art” curata da Massimiliano Sbrana, direttore della celebre galleria situata sul Lungarno Mediceo.

Le oltre 40 opere esposte spaziano dalla pittura alla grafica e, mostrano solo una parte dell’intensa attività artistica che, ha reso famoso Berti in tutto il mondo.

Infatti, come ha ricordato Massimiliano Sbrana, Berti non è solo pittore, ma anche apprezzato litografo ed eccellente designer; basti pensare alla realizzazione della medaglia commemorativa per la riapertura della Torre di Pisa e alla partecipazione al concorso di idee bandito da Foodesign Guzzini,insieme ad altri 100 artisti di fama internazionale, per la creazione di un oggetto d’autore per la tavola.

Accanto all’indiscutibile bravura tecnica, si collocano la straordinaria capacità di rendere le emozioni sulla tela come visioni istantanee di un mondo personale e, al contempo, universale grazie all’estrema potenza comunicativa che, permette di stabilire un contatto relazionale tra artista e fruitore.

Anche Sandra Lucarelli, nota critica d’arte e stimata scrittrice, interviene durante l’inaugurazione per descrivere il ruolo fondamentale dell’empatia e della ricerca di un’armonia universale attraverso i colori, in predominanza caldi e avvolgenti, che Berti amalgama all’incessante divenire di un’arte dinamica e, senza confini culturali, religiosi ed etici.

La ricerca artistica diviene, in quest’ottica, sintonia tra i popoli e vivida testimonianza del bagaglio culturale di un artista in continuo movimento (ha visitato oltre 50 paesi durante i suoi frequenti viaggi) che si arricchisce e trae ispirazione dalle apparenti differenze.

Se, ad esempio, confrontiamo il Castel Sant’Angelo e i grattacieli di New York, volutamente accostati nella disposizione delle opere all’interno della galleria, l’iniziale sensazione di contrasto lascia immediatamente posto alla sinfonia che crea un’indissolubile simbiosi comunicativa.

Un parere analogo, in merito alla grande capacità relazionale di Berti, viene espresso da Marco Filippeschi, Sindaco di Pisa, che parla della giovane freschezza delle rappresentazioni, unita al godimento dei “doni” offerti, volutamente, dall’artista al suo pubblico.

Infine, lo stesso Alberto Berti, corona degnamente la serie di interventi, che hanno descritto mirabilmente la sua arte, con un discorso fortemente introspettivo e arricchito da preziose metafore.

L’albero che assorbe, mediante le radici, la linfa necessaria alla vita diviene, così, simbolo dell’artista contemporaneo, capace di trarre ispirazione dall’ambiente temporale e spaziale, nel quale è pienamente inserito.

La realtà viene, poi, filtrata attraverso la vitalità, l‘esperienza e l’estrema sensibilità del pittore che si libera di ogni “fardello cosciente” per entrare in contatto intimo con i suoi stati d’animo più profondi.

L’oggetto, quindi, acquisisce valore artistico solo attraverso la personalità dell’artista, ed è capace di trasmettere emozioni nella misura in cui abbandona la perfetta aderenza al modello, in favore di una “deformazione comunicativa”.

La prospettiva, la linea dell’orizzonte e il disegno accurato per Berti passano in secondo piano; la pittura diviene così “libertà di segno e ansia di colore”, mentre la tela è l’unica dimensione e il solo piano esistente.

La cromia espime sensazioni e stati d’animo, mediante sintesi di forme semplici, che evocano ricordi trasognati nella perfetta armonia della natura.

La visione, quasi onirica, che investe situazioni ed oggetti, conferisce una “gioiosità fanciullesca” alle rappresentazioni che divengono autentiche espressioni di un’intima pittura di sensazioni.

Ci si ritova, così, immersi in un rinnovato ritorno alla sensibilità impressionista per l’importanza attribuita all’esclusività del momento nell’esecuzione dell’opera; lo stesso Berti così descrive la stretta connessione che lega il suo stato d’animo alla scelta coloristica di ogni sua creazione:
“…un quadro in cui domina il blu un giorno, se lo facessi il giorno successivo o in qualche ora dopo potrebbe avere come “main colour” il giallo o il rosso. Chi lo sa? Tutto dipende dal momento.”

L’armoniosa sinfonia di volumi e colori si fonde con l’accesa sensibilità dell’artista, in un’atmosfera di palpitante attesa, che rende le opere di Berti “vivi e palpitanti” frammenti di un’anima alla continua ricerca dell’essenza più profonda dell’esistenza.

Alberto Berti- “Io e la mia arte/My life, my art”
Dal 10 al 21 Aprile 2010
CentroArteModerna
Lungarno Mediceo, 26
Pisa

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