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Mostra “La favola e il sogno nella contemporaneità artistica” al CentroArteModerna di Pisa

Sabato 22 Maggio è stata inaugurata, presso il CentroArteModerna di Pisa, la mostra collettiva “La favola e Il sogno nella contemporaneità artistica” a cura di Massimiliano Sbrana.

Le opere in esposizione, accomunate dal desiderio di rendere tangibile l’effimeratezza delle visioni oniriche, sono state realizzate da un folto gruppo di artisti con diverse tecniche e differenti linguaggi espressivi.

Negli spazi della celebre galleria pisana trovano posto i lavori artistici di: Annalisa C. Amato, Emanuele Baciocchi, Rossana Bartolozzi, Miram Binda, Valeria Brunelli, Franca Buffoni, Cristina Carmassi, Livio Cavedon, Arnaldo Mario Chisari, La Zisa (Maria Luisa Daidone), Danila Dalmonte, Pardo Kickhoffel, Dhimitraq Kote, Mauro Martin, Elisa Mazza,
Anna Laura Millacci, Maurizio Piccirillo. Michela Radogna, Benedetta Regoli, Giorgia Sarti, Daria Vincenti, Stefania Zannerini e Nina Zeta.

La mostra si è aperta con l’intervento della Prof.ssa Sandra Lucarelli sul tema “la psicologia della favola” in rapporto allo stretto legame che intercorre tra la psicanalisi, la fantasia e l’arte.

Infatti, l’inconscio produce visioni irreali che, popolano i sogni delle persone di ogni età, e forniscono materiale utile per i testi narrativi dedicati ai più piccoli.

La parte irrazionale di ogni individuo è sede, non solo dei processi rifutati per il loro contenuto inaccettabile dalla coscienza vigilatrice, ma è soprattutto serbatoio inesauribile di brillanti intuizioni e di innumerevoli simbolismi.

Basti pensare alla figura dell’angelo, nella storia e nei racconti, da sempre accostato all’idea della protezione e della diffusione di lieti annunci che si ritrova nell’opera di Michela Radogna esposta in questa mostra.
In “L’angelo, fiaba di A.C. Andersen” la pittrice, scultrice e ceramista pisana rende omaggio al suo autore preferito del periodo infantile mediante sovrapposizioni di colori tenui che, tendono a sfumare verso l’universo indefinito della reminiscenza onirica.

Il tema del sogno, in relazione al mondo puerile, si ritrova nell’opera “Senza titolo” di Annalisa C.Amato che accosta, in un unico scenario, differenti momenti dell’azione in riferimento a colori e sapori del sud, in perfetta sintonia con i paesaggi della sua terra d’adozione, la Toscana.
Questo mondo privato si amplia al pubblico, grazie all’introduzione di un autoritratto della stessa artista che si rivolge verso lo spettatore, e lo invita ad entrare all’interno del proprio universo.

La manifestazione della sfera personale diventa descrizione drammatica di un film psichico, in bilico tra realtà e sogno, con il lavoro fotografico di Emanuele Baciocchi intitolato “Womb”.
L’incontro-scontro della luce e dell’ombra crea “una coincidenza di opposti”, come evidenzia la prof.ssa Lucarelli, che origina una visione surreale del dato sensibile , in funzione di uno scenario iperrealista, nel quale niente è lasciato alla casualità.
L’impianto illuministico, i simboli dell’universo infantile e la sconvolgente espressività della figura materna rassegnata all’impossibilità di cambiare il corso degli eventi provocano un senso di vuoto incolmabile nell’ossevatore che, averte la pesantezza dell’assenza, e la cristalizzazione di un momento di dolore ineluttabile.

Il legame che intercorre tra la vita e la nascita, mediato attraverso la natura, è affrontato anche da Giorgia Sarti con un’opera pacata e riflessiva.
Infatti, in “Le voyage” è esemplificata la metafora del viaggio esistenziale di ogni essere umano, in volo come un uccellino e il suo nido, verso mete sconosciute.
In questa visione idilliaca della realtà, la mongolfiera erbosa, che accoglie il volatile, diventa simbolo di una libertà possibile ma spesso negata, specialmente nei paesi a regime totalitario.

Un’idea ugualitaria della società, indipendentemente dalla condizione sociale del singolo, si ritova nei lavori fortemente materici dell’italo-argentino Arnaldo Mario Chisari.
Nell’opera “Il re e il giardiniere” accanto ai simboli identificativi dei due ceti, apparentemente distanti uno dall’altro, si erge una bandiera composta da materiale trasparente e sorretta da pennelli che fungono da aste.
L’assenza di segni riconoscitivi di un dato ambiente, in vantaggio di un altro, pone l’attenzione dell’osservatore sull’uguaglianza del genere umano, al di là delle divisioni politiche, razziali e religiose.

Nel “Venditore di palloncini”, altra opera di Chisari presente alla mostra al CentroArteModerna, la riflessione si sposta sul sogno e le sue illusioni.
Infatti, un personaggio favoleggiante tiene in mano alcuni fili che si dispongono a ventaglio, in un cielo irrealmente rosato, senza sorreggere niente, a parte piccolissimi cuori dispersi nell’etere.

La fantasia si combina con la modernità, nelle opere di Maurizio Piccirillo e Nina Zeta, che utilizzano tecniche virtuali, per raccontare sogni paesaggistici avvolti in arcani misteri.

In “Simbiosi” e in “Amori perpetui” Piccirillo lavora elegantemente sulle tonalità, attraverso la rielaborazione di formule matematiche rivisitate sostituendo il mouse al pennello.
La musicalità, che traspare da questi due lavori, rende visibile un percorso di crescita professionale partito dal pentagrammma, ampliato poi verso la poesia e giunto, recentemente, all’arte.

Nelle opere “Il Tramonto” e “L’alba” di Nina Zeta, invece, si apprezza l’impegno digitale di trasformazione incessante del corpo umano in forme sempre mutevoli, nella convinzione che “nulla si distrugge ma tutto si crea”.

Oltre alle opere descritte sono presenti molti altri lavori di artisti europei, che indagano le pieghe più nascoste del sogno, in ogni possibile accezione (evasione fantastica, drammaticità dell’incubo e desideri inappagati), ed offrono all’osservatore visioni fiabesche di eccezionale carica emozionale.

In questo variopinto “paese delle meraviglie” non possiamo fare altro che lasciar “dolcemente naufragar” i nostri pensieri e ritornare, anche solo per un attimo, bambini curiosi ed innamorati della vita, che ancora non conoscono la frenesia e l’ansia degli adulti.

“La favola e il sogno nella contemporaneità artistica”
Dal 22 Maggio al 2 Giugno 2010
CentroArteModerna
Lungarno Mediceo, 26
Pisa

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2 pensieri riguardo “Mostra “La favola e il sogno nella contemporaneità artistica” al CentroArteModerna di Pisa

  • Sono stato onorato di poter partecipare alla collettiva, e di aver conosciuto artisti competenti e con cui ho condiviso questo bel momento di comunione d’intenti creativi e di amicizia. Un ringraziamento particolare per l’organizzazione del Centro di Arte Moderna (eccellente come sempre), alla carinissima Critica d’Arte ed alla nuova amica Federica Minuti che ha ben focalizzato tutti noi.
    Un abbraccio
    MauP

  • Lascio un commento, anche se in ritardo, per la Dr. Federica Minuti, che è riuscita a focalizzare l’intento di ogni espositore per questa rassegna interessante che si è svolta a Pisa. Non era un compito facile perchè eravamo tanti, ed ognuno con caratteristiche diverse.
    Spero di rincontrarla presto e complimenti per il bel sito
    Michela Radogna

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