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The orphanage, di Juan Antonio Bayona

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La filmografia dell’horror si è affidata molto spesso all’innocenza dell’infanzia per suscitare l’inquietudine nello spettatore. I bambini sono il simbolo di tutto ciò che è puro e che deve essere protetto, e ciò può essere sfruttato in due modi: il bambino come entità maligna e pericolosa, oppure come tramite, mezzo privilegiato, anello di congiunzione fra mondo dei vivi e dei morti. “The orphanage” si va quindi ad aggiungere a tutta una serie di titoli relativamente recenti quali: Saint ange, The messengers, Fragile, La spina del diavolo, The dark e la lista potrebbe continuare ancora per molte righe.

Produzione messicana e spagnola, la pellicola ha come protagonisti Laura e suo figlio Simon. La donna vuole ristrutturare l’orfanotrofio dove ha vissuto da piccola, per adibirlo a centro per bimbi disabili. L’idea è buona, ma quando Simon comincia a parlare con un amichetto immaginario e attorno a loro si verificano strani ed inquietanti avvenimenti, Laura comincia ad avere paura…

Il film uscirà il 14 novembre in tutte le sale italiane.

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