X Factor 4: quando il gioco si fa duro…

Più che con una constatazione, la terza puntata di X Factor si è aperta con una dichiarazione d’intenti: si è alzato il livello di scontro. Dopo tre settimane, i giochi fra i giudici sono ormai scoperti. La Tatangelo ha tirato fuori le unghie, dentro e fuori la trasmissione, soprattutto nei confronti del collega Ruggeri. Per contro, l’ex Decibel si è rivelato un vero e proprio stratega. A commenti sempre politicamente corretti ha sapientemente alternato significativi silenzi e qualche frecciata ben assestata, spesso diretta più ai colleghi che ai cantanti in gara. Elio, per parte sua, non ha mai risparmiato giudizi severi a nessuno dei concorrenti… purché appartenenti alle altre squadre, ovviamente, e Mara è passata dall’indiscriminato “bene, molto bene, hai cantato bene, mi sei piaciuto” degli anni scorsi, a commenti precisi e spesso duri, etichettando, per esempio Dorina come una “piagnona” o dando del “pacchetto ben confezionato” ai Kymera, per ripagare Ruggeri con la sua stessa moneta.

E i cantanti? Anche loro cominciano ad accusare la botta. L’uscita dei Borghi Bros è stata un segnale piuttosto chiaro: il duo ha cantato meglio in sfida che nel corso delle tre puntate e forse non avrebbe meritato di uscire proprio nel confronto con gli Effetto Doppler, la cui presenza sul palco non è mai stata molto incisiva in nessuna delle tre puntate. Qui c’è da farsi largo con le unghie e con i denti.

Poche le esibizioni convincenti. L’interpretazione di Dorina di Un’emozione da poco è stata senz’altro la peggiore della serata, troppo gridata e sopra le righe. Ruggero e Davide non sembrano ancora avere una gran presa sul pubblico, mentre Manuela fatica a farsi largo, incerta del percorso propostole da Elio. Neppure Nevruz e Stefano hanno brillato in puntata, nonostante Stefano sia riuscito a dare la giusta sferzata alla seconda parte della sua esibizione.

Molto bene invece Nathalie che è riuscita a riconfermarsi una delle personalità più interessanti dell’edizione. Vera rivelazione della serata i Kymera: molto elegante l’arrangiamento di Polvere che ha valorizzato le vocalità del duo e affascinante la messa in scena che ha trovato la giusta misura della teatralità.

Quanto all’ingresso di Cassandra, qualcuno ha già parlato di “fattore E”, paragonando l’appeal di Elio sul pubblico a quello esercitato nelle edizioni passate da Morgan. Che sia la verità?

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