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51° Premio Bancarellino a “Ragazzi di camorra”, di Pina Varriale

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Solo un breve commento personalissimo, in questi giorni di grandi corse che mi impediscono di scrivere come e quanto vorrei, su una notizia di attualità.
Sabato scorso è stato assegnato a Pontremoli il 51° Premio Bancarellino, un premio interamente dedicato alla letteratura giovanile. Nel senso che sono i ragazzi delle scuole medie ad assegnare “per alzata di libro” il premio al loro preferito, scelto in una rosa di cinque che, quest’anno, includeva – oltre al vincitore «Ragazzi di camorra» di Pina Varriale (Piemme) – «Il ciondolo dei desideri» di Alice Casadei (Alberti & C), «La settima strega» di Paola Zannoner (Fanucci), «Fairy Oak – Il potere della luce» di Elisabetta Gnone (De Agostini) e «La chiave dell’alchimista» di Cristina Brambilla (Mondadori).

La cosa interessante è che il libro della Varriale parla di malavita.

Protagonista del romanzo è Antonio, un dodicenne di Scampia alle prese con il suo “debutto” nel mondo della camorra: una quotidianità fatta di spaccio e furtarelli che si interrompe solo grazie all’incontro con Arturo, un insegnante che tenta di diffondere nel quartiere la cultura della legalità.
«Ragazzi di camorra», non è dunque un libro “facile”. Non è una lettura leggera e questo conforta e consola chi, come me, non vuole credere che le nuove generazioni siano solo disimpegnate e frivole.

Se a questo si aggiunge il successo di questi giorni al Festival di Cannes di «Gomorra» – film di Matteo Garrone tratto dal libro di Roberto Saviano – c’è forse da credere che si stia realmente aprendo uno spiraglio di dialogo su un tema così delicato come quello della camorra.

Un pensiero su “51° Premio Bancarellino a “Ragazzi di camorra”, di Pina Varriale

  • Grazie di cuore, quando leggo questi pareri mi sento incoraggiata a continuare su una strada non facile e che, nonostante i favorevolissimi riscontri, non tutti apprezzano e condividono. Di recente, il mio libro è stato censurato da alcuni genitori e insegnanti, perchè tratta “tematiche che non interessano” e perchè, a detta di questi lettori(?!) -sarebbe addirittura pieno di parolacce (!!!), tanto da essere diseducativo. Episodio sconfortante ma che non mi farà desistere dal continuare a trattare argomenti “duri”.

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