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Away from her, di Sarah Polley

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La bravissima Julie Christie torna al cinema con un film che tocca un argomento molto importante e difficile da affrontare: il morbo d’Alzheimer.
La Christie interpreta Fiona, sposata da 50 anni con Grant; la loro sembra un’unione solida e felice, i due sono legati da un sentimento ancora molto forte, pieno di complicità e tenerezza.
Ma le continue perdite di memoria della donna, i suoi stati confusionali e i continui riferimenti al loro passato, dapprima ignorati da entrambi, si fanno sempre più lampanti. E’ a questo punto che i due decidono di affrontare la realtà: Fiona è affetta dal morbo d’Alzheimer.

E’ in questo momento che Grant decide che l’unico suo scopo dovrà essere quello di riuscire a rendere Fiona felice per un’ultima volta nella loro lunga vita assieme. Un estremo gesto d’amore da portare sempre nei loro cuori.

Film dolcissimo e delicato, che affida molte parti della narrazione alle sole immagini, che riescono ad esprimere molto più che mille parole gli sguardi e i sentimenti dei due protagonisti.
Sarah Polley, al suo debutto in regia, utilizza la tecnica dei flashback in abbondanza, ma ne fa un uso sapiente, non interrompendo lo scorrere del film, bensì completandolo.
Il soggetto nasce da una novella di Alice Munro, che si è occupata in prima persona della sceneggiatura stessa e ne ha curato i dialoghi.

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