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Matera: Rui Chafes – Entrate per la porta stretta

La mostra personale “Entrate per la porta stretta” di Rui Chafes, consiste in un itinerario di sculture pensato in conformità con i Sassi di Matera, in particolare per gli spazi del complesso chiesastico “Convicinio di Sant’Antonio” e del Parco della Murgia Materana. Il progetto espositivo è curato da Giacomo Zaza.

Le opere di Rui Chafes dialogano con lo spazio e il contesto architettonico, agendo in luoghi differenti, dall’antro della galleria e del museo agli scenari naturali del parco o della spiaggia oceanica. Pensando a “Il Vangelo secondo Matteo” di Pasolini, Chafes intitola la mostra Entrate per la porta stretta , in riferimento alle parole del Cristo: “Quanto è stretta la porta e angusta la strada che conduce alla vita e pochi quelli che la trovano”. Questo progetto chiama in causa da una parte i principi etici che Pasolini ha rivendicato nel suo film, dall’altra l’architettura religiosa e civile di Matera, con i suoi antri ancestrali, con i “suoi labirinti umani fatti di sassi e isolamento”.

Nel “Convicinio di Sant’Antonio”, complesso composto da quattro chiese rupestri – Sant’Antonio, San Donato, Sant’Eligio, San Primo o Tempe Cadute – Chafes elabora una ricca scena di opere. Inerme è costituita da quattro sculture simili a letti di ferro, letti di ospedale, oppure animali, ciascuna nascosta in ogni ambiente sotterraneo delle quattro chiese. Mondo misterioso consta di due coppie di sculture che sembrano strumenti per camminare più in alto, “stampelle” o trampoli. Il tempo è il mio unico amico, è una scultura formata da quattro “scatole” nere in ferro, o meglio, quattro parallelepipedi inseriti in vasche scavate nel suolo. Ed ancora, tra le navate arcuate e le cavità lenticolari, appaiono Luna morta di freddo, un corpo sferico che si protrae al di là di una vasca in pietra, Il silenzio di Giorgio De Chirico e Il labirinto di Giorgio De Chirico, due sculture sospese dal soffitto, Della povertà e della morte, piccole sculture come cucchiai o utensili per mangiare dalle sembianze zoomorfe, che intaccano lo spazio, agganciate ad alcune aperture che attraversano le pareti. Le tre lamiere di ferro incastonate nelle finestre, intitolate Lama, possiedono invece piccoli fori che “filtrano” la luce e rendono l’ambiente più scuro. Attraverso i piccoli fori delle lamiere si può scrutare la valle calcarea del Parco della Murgia Materana di fronte al Convicinio di Sant’Antonio. La scena continua con Quel che è virtù per la società è dissolutezza per il santo, una scultura con due elementi concavi verticali simili a cucchiai che, dietro una parvenza di simmetria e regolarità, nasconde squilibrio e scompenso, segue La vostra allegria è la vostra tristezza senza maschera, opera caratterizzata da una forma organica, ricordo del mondo animale, ed infine, posizionati di fronte al complesso chiesastico, L’oggi così lento e lo ieri così breve, due grandi coni neri, di circa 2,50 metri, posti sulla terra acre e rocciosa della valle.

Rui Chafes – Entrate per la porta stretta
26 novembre 2011– 31 gennaio 2012
Convicinio di Sant’Antonio, Parco della Murgia – Matera

Inaugurazione sabato 26 Novembre 2011 ore 18:30

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