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Il Quattrocento a Roma al Museo del Corso

L’ultimo sguardo d’insieme al problema di Roma nel XV secolo risale agli anni Ottanta: un ciclo di mostre (Il Quattrocento a Roma e nel Lazio) e una collana di cataloghi che conta sei volumi editi fra 1981 e 1983, dedicati a Rieti, Fondi, Bracciano, Ostia, Viterbo e Santa Maria del Popolo a Roma.
Un intervento importante ma che «focalizzava l’attenzione solo su alcuni aspetti dell’arte del Quattrocento e su alcuni determinati luoghi[…] restituendo un’accurata prospettiva dell’insieme che, per quanto assai importante allora, lasciava però sfocati diversi punti».
È da questa considerazione e da un’accurata indagine sui principali luoghi del Quattrocento in città, sulla fioritura artistica, religiosa e civile, che nasce “Il Quattrocento a Roma. La Rinascita delle Arti da Donatello a Perugino”, un’esposizione promossa dalla Fondazione Roma e dalla Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Romano che aprirà il 29 aprile al Museo del Corso.

L’esposizione, curata da Claudio Strinati e Marco Bussagli, cercherà di ricostruire alcuni degli aspetti culturali che hanno portato alla fioritura delle arti nel XV secolo e che hanno riportando Roma – dopo il lungo periodo della cattività avignonese – ad essere la grande capitale della Cristianità. Un percorso tra oltre 170 opere – arredi sacri e profani, ceramiche, sculture, disegni, medaglie papali e dipinti – provenienti dai principali musei italiani e stranieri, distribuite in cinque sezioni tematiche volte a ricostruire l’aspetto della città, la vita civile e religiosa, la riscoperta dell’antico, il mecenatismo papale e la grande stagione quattrocentesca della pittura e della scultura.

A corredo dell’esposizione due strumenti che documentano il ruolo sempre più di primo piano delle nuove tecnologie nello studio, nella tutela e nella fruizione delle opere d’arte: una grande tavola multimediale di Roma quattrocentesca, con cui il pubblico può interagire ed esplorare nel dettaglio edifici e monumenti della Roma dell’epoca, e la ricostruzione tridimensionale della Cappella Carafa di Santa Maria Sopra Minerva, realizzata dall’Enea che, per la prima volta, ha applicato la tecnologia con radar ottico a colori (solitamente utilizzata per indagini spaziali) ad un monumento artistico. Grazie a questa tecnologia, il visitatore può fruire di una visione nitida e ravvicinata degli affreschi di Filippino Lippi, conservati nella Cappella Carafa e scarsamente visibili dal vivo, fino a percepirne i minimi dettagli.

Il catalogo, un cofanetto in due volumi, è edito da Skira.

Il Quattrocento a Roma
La rinascita delle arti da Donatello a Perugino

29 aprile – 7 settembre 2008
Museo del Corso
Via del Corso, 320 – Roma

Informazioni e prenotazioni:
Tel. 06 916508451
www.museodelcorso.it

Didascalie delle immagini:

1. Federico Barocci, 1588
Il Tempietto di San Pietro in Montorio
Penna e inchiostro bruno, acquarello bruno e seppia con rialzi a biacca, quadrettato a matita nera
45,7×42,1 cm
Firenze, Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi

2. Benozzo Gozzoli
Studio di due nudi maschili entro un paesaggio
Penna e inchiostro bruno, acquarello bruno e rossiccio, biacca, carta tinteggiata con colore giallognolo
17,5×23,7 cm
Firenze, Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi

3. Pisanello
Profilo di giovane donna
Affresco staccato
24×17 cm
Roma, Museo Nazionale di Palazzo Venezia

4. Piero della Francesca,1470 – 1478
Madonna di Senigallia
Olio su tavola
61×63,5 cm
Urbino, Galleria Nazionale delle Marche Palazzo Ducale

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