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Libri: Il canto del diavolo, di Walter Siti

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Il Canto del diavolo, di Walter Siti, è il resoconto di un viaggio, un tuffo nella modernità e nei suoi controsensi: i sette Emirati e un vecchio scrittore.

Gli Emirati arabi nel loro splendore e nella loro precaria bellezza occupano la maggior parte dell’ultimo libro di Walter Siti: “questo è l’unico Paese dove i plastici sono esattamente identici alla loro realizzazione – sia per la perfezione con cui sono eseguiti, sia per un’impalpabile carenza nella realtà: non so, quelle impercettibili sporcature provocate dall’esistere, i disordini dell’uso”. Questo è forse il filo rosso che procede con il libro: tutto è nuovo negli Emirati Arabi, tutto è grande è bello ma è anche, in qualche modo, vuoto, inutilizzato, privo dei segni dell’umanità. Contemporaneamente si sente il fluire della vita e dell’operosità di un gran numero di immigrati dei paesi vicini (la maggior parte della popolazione) che passano da queste grandi e nuove città per lavorare e poter ritornare in patria arricchiti.

Un’atmosfera calda e sospesa accompagna il viaggio di Siti in questo paese, che è anche l’atmosfera del movimento parossistico in attesa della fine del petrolio o della crisi definitiva – e parallelamente, in uno strano controcanto, si muovono piccole storie che accompagnano il racconto, e soprattutto le osservazioni dello scrittore su se stesso, sulla sua incipiente ma già mal sopportata vecchiaia, sul suo corpo e sull’amore.

Intorno vediamo la sabbia del deserto sconfitta dal cemento e da poche, stentate palme, un mare “che si ostina a non essere azzurro” e intuiamo il petrolio che ha reso questo recentissimo sogno possibile. Walter Siti si muove fra queste costruzioni con il disagio di un europeo nutrito di una cultura millenaria e abituato a muoversi a piedi: negli emirati la passeggiata domenicale è prevista nei centri commerciali o al limite in macchina; anche la cultura è in via di costruzione e le nuovissime generazioni mescolano know how americano, istituzioni europee e tradizioni arabe. Qui tutto è nel momento della sua nascita, plastici e ruspe sono gli oggetti che più spesso decorano il paesaggio; tutto è nuovo, tutto è una promessa: i visitatori vanno a vedere i cantieri delle straordinarie bellezze che verranno.

Un libro (e un paese) da scoprire per conoscere meglio noi stessi e la nostra cultura, di cui gli Emirati sono il frutto ancora acerbo.

Walter Siti
Il Canto del diavolo
Rizzoli, 2009

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